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Tecnica dell' acquafòrte

Preparazione all'incisione con l'acquafòrte:

Preparare una bozza dell'incisione da realizzare su un foglio di carta ignorando la forma e la regolarità del foglio, ricordiamoci sempre che il foglio di carta è un supporto e come tale non deve condizionare o limitare la nostra fantasia ma dobbiamo sempre usare un supporto in relazione alle nostre esigenze non dobbiamo mai realizzare ciò che il nostro supporto non ci consente di completare, cambiamo il supporto non le nostre idee in funzione di esso. Di seguito informazioni generali sugli strumenti essenziali, i materiali da usare e un occhio di riguardo alla nostra sicurezza e di chi ci sta vicino. Ricordiamoci che conoscere gli strumenti che usiamo, ci consente di usarli nel migliore dei modi, spesso succede che gli strumenti stessi suggeriscano nuovi sviluppi alla nostra fantasia. L'ambiente in cui lavoreremo con l'acquafòrte deve essere ventilato possibilmente all'aperto, privo di ostacoli che possano limitare i nostri movimenti.

Acido nìtrico (HNO3) - Acquafòrte - L'acido nìtrico è un composto dell'azoto pentavalente che si ottiene dall'ossidazione dell'ammoniaca, questo a contatto con il metallo produce un nitrato solubile che a contatto con l'ossigeno dell'aria si trasforma in biossido di azoto (NO2) pericoloso per inalazione inalazione, contatto con il corpo e con gli indumenti. I materiali come vetro, plastica, gomma, smalto, cera, ceramica, argilla, proteggono dall'azione corrosiva.

Incisione con acquaforte - E' una tecnica di incisione su lastre di metallo generalmente rame o ottone (io preferisco quest'ultimo), ricoperto da uno strato di smalto sintetico, successivamente lo strato di vernice viene inciso con le punte per incisione, sino ad arrivare alla superficie della lastra (evitare le sbavature di incisione e i residui di vernice se non voluti), ricordiamoci che le zone scoperte dalla vernice risulteranno le zone che verranno corrose dall'acido.

Occorrente:

Sicurezza: guanti robusti in lattice agevoli da sfilare, tipo da massaia, mascherina per riparare il naso e la bocca dai vapori dell'acido, un secchio pieno d'acqua, filo di nylon robusto

Imbuto in plastica: da 300/500 CC (centimetri cubici, 500 c.c. = ½ litro)

Lastra metallica in ottone: spessore minimo 0,8 / 1,0 mm reperibile in negozi di lamiere, reti e tele metalliche, metalli, fai da te e ferramenta, normalmente viene venduta a peso

Acido nìtrico: reperibile nei negozi di prodotti chimici (verrà richiesta la carta d'identità e la compilazione di un modulo dove dovremo specificare l'uso che faremo dell'acido nìtrico) chiedete al venditore quali sono le procedure per lo smaltimento dei residui dell'acido.

Smalto sintetico scuro o cera: verranno incisi con un punteruolo

Nastro adesivo (tipo carta da pacchi plastificata): in alternativa allo smalto e alla cera si può usare il nastro adesivo che prevede l'uso di un taglierino

Diluente sintetico: (serve per diluire lo smalto o la cera se utilizzati).

Vaschetta in materiale plastico: di dimensioni superiori almeno di qualche centimetro rispetto alla lastra da incidere e profonda almeno 2 cm. Per lavori più grandi si può usare un foglio di nylon robusto di dimensioni adeguate con delle sponde in legno da inserire sotto il nylon in prossimità della lastra a evitare la fuoriuscita dell'acido

Bottiglia in PVC (servirà per diluire l'acido nitrico).

Secchio pieno d'acqua (servirà per risciacquare la lastra incisa).

Acqua (sufficiente per la pulizia degli strumenti venuti a contatto con l'acido).

Foglio di nylon robusto (servirà per posare gli attrezzi che sono venuti a contatto con l'acido)

Incisione:

Si riscalda leggermente la lastra di rame o ottone (solo nel caso si intenda usare lo smalto o la cera); - si stende un sottile strato di smalto in entrambe i lati della lastra di rame o di ottone - si lascia asciugare.

Nel caso si decida di utilizzare la cera, consiglierei di usare lo smalto nel retro e la cera sul frontale da incidere.

Inizio incisione: con lo strumento precedentemente scelto per incidere si da inizio all'incisione avendo cura di eliminare i residui di vernice depositati sulla lastra poiché in quei punti l'acido potrebbe non incidere uniformemente a meno che non vogliate realizzare un particolare effetto.

Ricordatevi che l'acido agirà in tutte le parti metalliche non mascherate dalla vernice, dalla cera o dal nastro adesivo.

Inizio acquaforte (se è la prima volta consiglio la presenza di un'altra persona a debita distanza)

Indossare la mascherina per proteggere il naso e la bocca dalle esalazioni.

Indossare i guanti di lattice (evitare per quanto vi è possibile di bagnarli nell'acido)

Se si è all'aperto fare in modo di posizionarsi sempre a favore di vento, per evitare di essere investiti dai vapori nocivi (NO2) sprigionati dalla reazione con l'ossigeno.

Versare nella vaschetta il 70% di acqua + 30% di acido nitrico sufficiente a coprire interamente la lastra dopodiché lentamente aiutandosi con il fili di nylon, adagiare la lastra di rame o di ottone.

La miscela acqua + acido può essere preparata preventivamente, con la solita cautela, nella misura del 30% circa a seconda delle esigenze usando bottiglie in PVC o vetro e con l'aiuto dell'imbuto in plastica.

A questo punto allontanarsi e sciacquare con cura e attenzione i guanti sfilarli lentamente evitando di toccare con le mani nude le parti bagnate, posarli su una superficie di plastica (es. una busta di nylon) sfilarsi la mascherina e respirare aria pura lontano dalle esalazioni dell'acido (NO2) per 15 minuti circa.

Dopodiché infilarsi nell'ordine mascherina e guanti facendo sempre molta attenzione che le zone bagnate di questi ultimi non vengano a contatto con la pelle.

Verificare lo stato di corrosione della lastra di rame o ottone.

A incisione ultimata, rimuovere la lastra e sciacquare con acqua.

Riversare usando l'imbuto la miscela acqua + acido in un contenitore in PVC o vetro per un successivo uso, prima di un secondo utilizzo, se necessario, aggiungere dosi di acido nìtrico per incrementare l'efficacia.

Un po di storia

L' incisione con l'acquafòrte tecnica in uso fin dal Medioevo inizialmente usata dagli Arabi per arricchire le armi con decorazioni, la stampa su carta ebbe origine a sud della Germania e dovette attendere il XV° secolo, nel XVI° secolo conobbe la sua massima espressione artistica con un grande dell'arte del 1600 l'olandese Rembrandt.

La lastra di rame o zinco (io uso l'ottone in quanto è un metallo più nobile alla conservazione e esposizione dal momento che non realizzo stampe se non su richiesta, al cliente consegno la matrice originale) riscaldata in maniera omogenea, viene ricoperta di vernice a base di resina e cera, per evidenziare i tratti viene annerita con il nerofumo dopodichè la superficie della lastra così ricoperta viene disegnata con una punta d'acciaio che scopre la superficie metallica.

La fase successiva consiste nell'immersione della lastra nell'acido nitrico diluito con acqua che inciderà le parti disegnate quindi scoperte, dopo una accurata pulizia la lastra è pronta per essere utilizzata per la stampa.

Stampa la lastra viene inchiostrata con colori che possono variare secondo i propri gusti e secondo gli effetti che si vogliono creare, dopodichè viene posizionato con precisione un foglio umido sopra la lastra e passati entrambe sotto una pressa che trasferirà l'immagine, capovolta in senso orizzontale, nel foglio le parti maggiormente incise risulteranno le più scure nella stampa a causa di una maggiore quantità di inchiostro depositatosi in queste aree.

Per ottenere degli effetti particolari è possibile aggiungere nuovi elementi e effettuare più bagni nell'acido, tenendo conto dello spessore della lastra metallica.

By Gian Franco Dominijanni

Altre tecniche:

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